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Il riccio 14 Maggio 2010
Passi giorni dopo giorni bene attenta a vivere a testa alta, con lo sforzo della mente e con il cuore ben stretto. Stretto, stretto come una pallina di gommapiuma… Lo stringi ogni giorno con più forza, lo compatti fino a regalargli -e a regalarti- dimensioni piccolissime. E poi, ti stanchi. Tutta la forza ti viene meno e quel cuore, in un attimo, si rigonfia e tutto sale a galla. Non basta essere allenati a stringere il cuore ai ricordi… Bisognerebbe prepararsi a quando quella pallina piccolissima esplode a ti attraversa come un’onda in riva al mare.
E io non ci sono mai riuscita.
Tengo il cuore stretto stretto, lo stringo fino a che non c’è più nemmeno uno spiraglio, un posticino per nessuno.
E quando arriva tutta la stanchezza di tutti i miei no, la mia pallina di gommapiuma riprende forma e si restringe tutto il resto… lo stomaco, i tempi, le voglie, le parole.
Tutta la mia vita si riempie di ricordi, dolorosi eppure dolorosamente desiderati.
E adesso aspetto solo un buon motivo -ce n’è sempre uno- che faccia chiudere di nuovo tutte le finestre sui miei ricordi.
Ma intanto, quanto fa male.
Last call for Federica! 21 ottobre 2009
Sgrunt 12 novembre 2008
Certo che e’ difficile aggiornare un blog quando non si ha un nuovo fantastico viaggio da raccontare… E quando non ci sono esami da celebrare.. Cosi avevo ben pensato di festeggiare i miei 25 anni con un nuovo post con la foto di una bella torta, ancora più bella dell’anno scorso!
Detto bene… AVEVO ben pensato
Non ci sono documenti ufficiali della giornata di ieri ma l’umore e’ passato anche molto poco velocemente da cosi’
passando per
Con picchi (verso ora di pranzo) del tipo
Ragion per cui, facciamo finta di niente : i 25 anni si festeggiano un’altra volta, quando non avrò crisi pseudo-mestruali, istinti omicidi, quando non mi sentirò sola e in un altro continente
L’importante e’ che prima di festeggiare si passi qui:
Los Angeles, 14-18 Agosto 2008 24 settembre 2008
Dopotutto “ero” una sposa novella, avevo promesso meno di 5 giorni prima che “in salute e in malattia”… eccetera eccetera…. 😀 e tutto cio’ che mi resta del simpson ride e’ la fila e questa foto:
E non inferiamo please, che poi ci ha pensato il destino a provvedere
Eh si’, perche’ noi che non volevamo emozioni forti, siamo incappati nel tour di Jurassic Park, facendoci fuorviare dalle decine di bambini (magari erano gli stessi della casa degli orrori) in fila per vedere i dinosauri
I dinosauri li abbiamo visti, ma io devo aver lasciato li’ un pezzo del mio stomaco perche’ durante la sorpresa finale (che era una caduta di 25 metri in picchiata) devo dire di essere rimasta parecchio scossa e sicuramente sorpresa (ihihih e immaginatevi il consorte!!!!)
Poi sono seguite parecchie attrazioni più tranquille, abbiamo visto in azione delle dolcissime Animal Stars, abbiamo assistito dal vivo ad un incendio vero e proprio in un magazzino, abbiamo capito come funzionano gli effetti speciali, fatto un giro nei piu’ famosi set cinematografici e ho fatto la bambinona con i pupazzi
e a fine giornata siamo stati ad assistere allo spettacolo Waterworld , al divertentissimo cinema 4D con Shrek e al surreale show 3D con Terminator (e qui Paolo ha fatto il bambinone, come biasimarlo?!)
Prima di tornare a casa ho cercato Hugh Grant nella sua libreria a Notting Hill
Pero” le cose belle prima o poi finiscono, quindi consegnamo il nostro biglietto, e saliamo sull’aereo per le nostre 12 ore di volo
Il nostro bestione preferito che ha permesso tantissime delle foto più belle
Grazie perché hai reso possibile tutto questo, perché ci hai creduto e sei riuscito in un’impresa impossibile (non portarmi in aereo, ma riuscire a farti dare le ferie!!!), perché sei bello, perché hai una pazienza infinita, perché hai lasciato che nessuno ci rovinasse le vacanze, perché mi hai scritto una stupenda promessa di matrimonio, perché ti fidi ciecamente, perché ti sei trascinato 10 kg di zaino ogni giorno sulle spalle, perché quando ti emozioni di salta la voce e…. perché ti piace fare shopping molto più di me *__* Grazie amorino
E i “nostri” col sorriso (e un po’ no) ci hanno festeggiato così.
Tagliata con tanto di paletta al suono della marcia nuziale
Che al suono di “Tanti auguri” la candelina ha letteralmente sparato un fuoco d’artificio!
PPS: e grazie a tutti coloro che hanno avuto la pazienza di leggere tutti i miei sproloqui *__* Tremate, per il prossimo viaggio!!!
San Francisco, 11-15 Agosto 2008 14 settembre 2008
Day 1st
Il volo Us Airways 473 ci porta dalla rovente Las Vegas ad una freddina San Francisco: il volo dura poco più di un’ora e mezzo, ma io non me ne accorgo neanche perchè finalmente ho comprato un cuscino “da aereo” e me la dormo beatamente tutto il tempo.
Arriviamo a San Francisco che sono appena le tre del pomeriggio, e questa è la faccia che contraddistingue l’arrivo in una nuova città
Il solito supershuttle ci porta al nostro albergo, un inaspettatamente bellissimo Holiday inn a Fisherman’s Wharf. L’agenzia ci aveva segnalato come Honeymooners, per cui ci riservano un trattamento di riguardo, selezionando per noi una suite nella zona business dell’albergo…
Nonostante un lettone enorme e un quantità di cuscini imbarazzante, non ci lasciamo sedurre e decidiamo di passare pomeriggio e serata nel vicinissimo Pier 39… Ovviamente, noi stupidi turistelli che venivamo da Las Vegas – e quindi con pantaloncini e infradito- non abbiamo fatto i conti con il clima di San Francisco, che dai goduriosi 26 gradi del pomeriggio, passa repentinamente a 12
e la mia bellissima felpa poco ha potuto per me mie povere gambe coperte solo da una minigonna…che genio.
Ci facciamo una piacevolissima passeggiata lungo il molo, ci facciamo tentare da qualche negozietto, compriamo qualche tavoletta di cioccolato Ghirardelli e restiamo un pò ad osservare i leoni marini che popolano il Pier.
Purtroppo abbiamo dovuto battere velocissimamente in ritirata, un pò causa stanchezza e un pò causa banco di nebbia improvviso e freddo che è sceso nel giro di dieci minuti.
Quindi siamo tornati nel nostro albergo e finalmente, ninna.
Day 2nd
La giornata inizia su un autobus che ci conduce a Union Square, il cuore commerciale (e che ti vuoi sbaglià?) di San Francisco: facciamo colazione proprio sotto il Dewey Monument
e poi ci rilassiamo in giro senza meta tra shopping e scatti fotografici.
Ad ora di pranzo consultando la Lonely Planet scopriamo di trovarci al Financial Distict, ovvero il centro finanziario della città, che si estende tra Union Square e la baia; dopo un rapido giretto (sempre a piedi, argh!) e dopo una salita immane ci troviamo dinanzi al Dragon’s Gate
la porta dalla quale prende inizio il quartiere di Chinatown, la parte più densamente popolata di San Francisco.
Tra salite e discese ci rilassiamo un pò nella St Mary’s Square, un piccolo angolo di verde di Chinatown, completamente immerso tra i grattacieli
La giornata trascorre in tranquillità e quando la stanchezza si fa risentire, risaliamo sul bus che, attraversando l’esteso quartiere di Little Italy, ci riporta in albergo.
Quella sera ceniamo con una buonissima Clam Choulder da Boudin e poi finalmente andiamo a fare una scorpacciata di gamberi da Bubba Gump
Al tramonto riusciamo finalmente a vedere Alcatraz, che la sera precedente era totalmente avvolta dalla nebbia…Purtroppo non riusciremo a visitarla, ci sono posti soltanto per il 18 agosto,quando noi invece saremo già in volo per l’Italia…
Day 3rd
Ultimo giorno a San Francisco, anche questa giornata comincia con un viaggio in autobus che ci porta al Golden Gate Bridge, un ponte inaugurato nel lontano 1937 e che SETTIMANALMENTE viene riverniciato del suo caratteristico colore con quasi 4000 litri di vernice!
Per fortuna la giornata è soleggiata, ma la nebbia sul ponte ci fa molti scherzetti e fa apparire e scomparire il ponte davanti ai nostri occhi
Decidiamo di non noleggiare alcuna bici e di goderci una passeggiata sotto il freddissimo sole della mattina; il Golden Gate Bridge in fondo, è lungo appena due miglia, circa 3,2 chilometri.
Arrivati all’altro capo del ponte ci dirigiamo verso Sausalito,
un paesino bellissimo che si raggiunge tranquillamente a piedi (con una camminata di 6-7 chilometri) o in bici. La vista che ci regala questa passeggiata è inimmaginabile, si scorge il ponte che abbiamo appena attraversato e anche Angel Island.
Effettivamente da vedere, una volta arrivati nel paese, c’è poco, c’è un Pier ricco di gallerie d’arte e tantissimi ristorantini e negozi dove comprare l’ennesimo souvenir. Ma il viaggio per arrivarci vale davvero la pena.
Ad ogni modo il ritorno l’abbiamo fatto con il traghetto che collega Sausalito al Pier 41 di San Francisco, con appena 9 dollari e un quarto d’ora di traversata praticamente eravamo già a terra…
Ceniamo di nuovo da Bubba e andimo a letto prestissimo.
Day 4th
La giornata questa volta comincia praticamente all’alba, lo shuttle viene a prenderci alle sette e mezzo del mattino, alle dieci -con questa faccia qui
si parte per la nostra ultima tappa del nostro viaggio: Los Angeles
Las Vegas 9-11 Agosto 2008 5 settembre 2008
e facciamo "le solite cose": sbrighiamo le formalità del check in e ci PERDIAMO NELLA HALL DELL’ALBERGO.
ad un giro nel Canal
Arrivati a metà Strip riusciamo a vedere lo Stratosfhere, un albergo altissimissimo, oltre il quale avremmo trovato la famosa Freemont. Ma, cammina cammina, lo Stratosphere non sin avvicinava mai e la mia pressione in compenso andava ai minimi storici.
Quindi una volta arrivati a Whynn (oddio quante volte l’ho visto a CSI!?) -notare cosa fanno 50 gradi ai miei capelli-
prendiamo un santissimo taxi…Santissimo nel vero senso della parola.
Nel taxy Paolo riprende una delle sue solite conversation di cui sopra e chiediamo a Joseph di accompagnarci in una Chapel. Lui, gentilissimo, si mette a fare telefonate per cercarne una che ci faccia addirittura i documenti, e alla fine ci porta a Graceland (qui: http://www.gracelandchapel.com/), ovvero nella cappella dove si era sposato anche lui (e Bon Jovi).
La signora della Chapel ci da tutte le informazioni necessarie, prenotiamo per la sera e Joseph, che nel frattempo era rimasto con noi (spegnendo il tassametro!), usciti da lì ci accompagna alla Clark County, ovvero nel comune della contea di Clark per richiedere le nostre licenze matrimoniali.
E a quel punto dovevamo solo aspettare le (lontanissime!) nove di sera!
…E come potevamo io e Paolo ingannare il tempo???
Shopping, of course!
Tra un paio di Nike, converse e un pranzo messicano si fa l’ora di rientrare in albergo per prepararci.
E mentre mi pentivo di non aver portato un sandalo alto e un vestito più bello, mi rendevo conto che mi stavo preparando per il mio matrimonio, e che qualsiasi cosa avessi messo addosso(anche un sacco di juta, come dice Paolo) per lui sarei stata sempre una Principessa (con gli infradito, ma erano di pitone, oh).
Un taxi ci preleva e ci porta nella Chapel: prima del nostro di matrimonio abbiamo avuto la fortuna di assistere al matrimonio di Leonardo & Kora, una coppia di toscani che si sposavano in presenza di Elvis… L’esperienza più dolcemente esilarante della mia vita!
E poi…..
e poi è "toccato" a noi…
Credevo che l’atmosfera di "un matrimonio a Las Vegas" e che la cerimonia in americano avrebbe potuto svilire tutto il senso che noi fino ad allora avevamo dato alla nostra voglia di sposarci.
Temevo che mi sarei sentita parte di una commedia, di una routine di cerimonie.
Invece sono entrata con Paolo al mio fianco al suono della marcia nuziale e in quel momento, mentre un passo incerto dopo l’altro arrivavo all’altare, mi sono resa conto che nessun sandalo perfetto e nessun vestito migliore avrebbe potuto rendere quegli attimi più magici di quanto non lo fossero già.
Le parole mi uscivano di getto e a fatica nello stesso momento e per la prima volta in vita mia ho fatto qualcosa che non mi era mai riuscito prima… Perdermi negli occhi di una persona che mi ama.
In una cerimonia dolcissima ci siamo promessi l’uno all’altra, in effetti non meno di quanto lo fossimo anche "prima", ed in poco più di venti minuti eravamo già "Husband&Wife"
Dopo la cerimonia siamo stati al Bellagio a farci un regalino e per ammirare uno spettacolo di luci ed acqua, sulle note di "Partirò" di Andrea Bocelli
E da lì ci siamo concessi un viaggio di nozze lampo a Paris
e poi dritti in albergo, dove ci siamo lasciati andare alle slot, e dove la fortuna dei novelli sposi ha colpito ancora!
Day 3rd
Il primo giorno da sposati a Las Vegas purtroppo è durato pochissimo: ci siamo concessi una colazione al buffet del LUXOR, il MORE (il nome è tutto un programma!) e poi ci siamo preparati per il trasferimento a San Francisco, armati di valigie e del mio inseparabile bouquet.
…Ma mica poteva essere così facile…. ehnnnnnnnno!!!!
Perchè all’aeroporto MacCarran di Las Vegas mica poteva filare tutto liscio (dopotutto stavolta mica avevamo sbagliato shuttle!)….Una volta consegnati i bagagli al Check in ci dirigiamo verso il gate (per un sanissimo giro al duty free prima di partire). E mentre tutti superavano agilmente il gate NOI siamo stati bloccati e dirottati verso il Super Controllo (inutile aggiungere che Paolo quando ha visto gli agenti con i guanti di lattice ha perso un pò di colorito, ma per fortuna niente di corporale!).
Praticamente venti minuti di Duty Free persi in apertura bagagli (l’agente è rimasto scosso da QUANTE scarpe ci fossero nel mio….caro agente, ringrazia che io non abbia portato il meglio!)…..
Ad ogni modo, sono esperienze (specie vedere Paolo sbiancare!)
Questo è tutto da Las Vegas, prossima fermata, San Francisco!
P.S.: Guardate chi ho trovato a Las Vegas?
Ma è Dori, la pesciolina de "Alla ricerca di Nemo"!!!!!!
New York 5-9 agosto 2008 2 settembre 2008
Questa è la prima parte del mio diario di bordo di quello che è stato il viaggio che ricorderò per tutta la vita…
Comincia tutto alle cinque del mattino del cinque agosto: le facce erano più o meno queste
il volo Alitalia 608 parte con un leggero ritardo verso le 11, il volo è stato luuuuungo luuuuuungo ma abbastanza tranquillo, tranne verso l’atterraggio quando con grandissimo ritardo e grandissimo impanicamento ci hanno dato da compilare il foglio verde 😉
Atterriamo al JFK alle 13 ora locale (mentre il nostro fisico è all’erta sveglio già da ormai 24 ore piene), i bagagli arrivano alla velocità della luce … e aspettiamo il supershuttle che ci porti in albergo
Una doccia rapida, senza nemmeno degnare di uno sguardo il letto, ci fiondiamo in strada: siamo sulla 48th, tra l’ottava e la nona Av. L’impatto non è dei migliori: storditi dal sonno, dal traffico e dalla FAME ci ritroviamo in una città che- sembra abbastanza banale dirlo, ma è l’unico modo- è un putiferio di ogni cosa! Odori, colori, persone e macchine!
Comunque il pomeriggio scorre alla ricerca del senso dell’orientamento, di un market e del tempio della fotografia, B&H, dove Paolo fa il suo primo enorme, grande ed utilissimo DANNO AMERICANO
Di ritorno in albergo ci fermiamo da Chipotle sulla 34 per una prima leggerissima cena diversa dal solito:
<>
e poi dritti a nanna in un morbidissimo lettone king size al sedicesimo piano, con una vista paradisiaca.
DAY 2nd
Il fuso orario ci sveglia alle 5 (in realtà Paolo era già in piedi a provare l’obiettivo…) ed è un bene, così abbiamo il tempo di organizzarci, farci una doccia in santissima pace e uscire in una NY bagnata dalla pioggia in nottata, piena di lavoratori frenetici.
Immancabile colazione da Starbuck’s, con "il solito" Vanilla Latte e un blueberry scones
e poi alle 9 appuntamento con un tour operator per un tour di mezza giornata della città. In generale è stato senza infamia e senza lode, un giretto in bus per tutta NY e poche soste per le foto di rito, ma almeno abbiamo avuto modo di orientarci un pò meglio (e visto che ha piovuto almeno non ci siamo bagnati!)
Nel pomeriggio, dopo tutto lo "sforzo mentale" del mattino ci siamo concessi un meritatissimo giretto sulla 5th avenue, ovvero la strada dei sogni realizzabili.. Lì i negozi non sono semplicemente "negozi".. Sono attrazioni da visitare e rimanere a bocca aperta.
E’ incredibile come gli americani riescano a commercializzare anche l’aria che respirano (da Disney store vendevano i copri antenna per l’auto con le orecchie di topolino!)!!!!!!!!
Comunque, siamo riusciti a fare danni anche lì (Paolo nell’Apple store e io da Tiffany!), per poi concederci di nuovo un piccantissimo taco e una nanna ristoratrice.
3rd DAY
Finalmente il sole su NY. Ancora Starbuck’s e ancora shopping. Giretto da Macy’s in mattinata: un megamagazzino che occupa un intero isolato…. Dopo esserci persi più volte all’interno (ma nonostante ciò continuavamo a spendere e spandere) decidiamo di essere nauseati da tutta quella roba (con le Crocs ai piedi) e di dirigerci a Soho e Noho, due quartieri di NY che avevamo intravisto dal bus durante il tour e che ci avevano incuriosito parecchio.
Con la metro in dieci minuti siamo lì. Il panorama è decisamente diverso. Sono scomparsi i grattacieli e sembra piuttosto di essere in un quartiere di Londra… Ci sono le classiche case con le scale antiincendio all’esterno, colori accesi e negozietti caratteristici che ovviamenti ci catturano tutto il pomeriggio. Dopo una economicissima merendina da Dean&DeLuca verso le sei facciamo ritorno in metro verso l’albergo e da lì prendiamo un taxi (il mio primo TAXI)per il pier 63, dove ci imbarchiamo per la Circle Line Harbor: una crociera di due ore intorno a Manhattan con le luci calde del tramonto.
Mi armo di passione violenta da fotografa
(giusto qualche sgomitata, nessun ferito)
Passiamo sotto il Brooklin Bridge (e io che ho sempre pensato che fosse di metallo!), sotto il Manhattan Bridge (quello che è di metallo)…ammiriamo lo skyline di NY
e verso la fine arriviamo proprio sotto Lady Liberty.
E mi sono emozionata.
Menomale che Paolo era tutto preso a fare le foto, perchè non mi aspettavo proprio di sentirmi così…immaginavo che mi avrebbe emozionato vedere Times Square, l’Empire…ma la statua della libertà proprio no..
e invece mi sono ritrovata la pelle d’oca…
ero con il mio (allora) fidanzato, all’inizio di una meravigliosa esperienza, e me ne rendevo conto solo in quel momento.
E con la circle line abbiamo avuto anche modo di poter assistere ad uno spettacolo eccezionale: una tempesta di fulmini sull’empire (che IO modestamente, sono riuscita ad immortalare!)
4th DAY
il nostro ultimo giorno "pieno" nella grande mela: Di nuovo Metro, ma stavolta diretti a Ground Zero.
Appena al di fuori della metropolitana veniamo accolti da un’atmosfera frenetica ma immobile allo stesso tempo; è stata davvero una sensazione strana perchè credo che nemmeno guardando decine i video del 2001 di quelle strade ci si possa rendere conto di cosa sia stato. le torri gemelle hanno lasciato fisicamente una voragine a cui le foto non rendono giustizia, io stessa, riguardandole ora, non riesco a rendermi conto che quello che vedo e ciò che ho visitato siano lo stesso posto.
Ad ogni modo da lì siamo risaliti sulla metro (NON dopo una capatina da Century 21, vera chicca per lo shopping scontatissimo, e dove io proprio io ho provato un paio di MARC JACOBS e io proprio io le ho lasciate lì
) al
la volta dell’81th strada, per visitare l’American Museum of Natural History (per capirci, dove hanno girato molte scene de "una notte al museo"); io forse non sono proprio fatta per i musei: brutto da dire, ma è la cruda realtà, oh.
Siamo rimasti nel museo fino ad ora di pranzo (abbiamo mangiato un cupcakes a testa…praticamente la fiera del burro, solido.) e poi siamo andati a Central Park (più che andati, abbiamo semplicemente attraversato la strada!).
l’idea era di girare un pò per il parco in bici ma, complice l’afa post pioggerellina e il peso che portava paolo -il suo obiettivo era sempre con lui!- abbaimo presto scartato la cosa e con essa anche il giretto in barca nel laghetto (e se mi casca l’attrezzatura in acqua? e se non la sappiamo portare?)
Abbiamo semplicemente fatto un bagno di sole immersi nel verde e poi abbiamo ingaggiato Didier, lui:
un ragazzo che ci ha scarrozzato in bici (poveraccio…ME,PAOLO E L’OBIETTIVO) per central park per un’ora. Abbiamo fatto un bel giretto, Paolo ha fatto un pò di sana conversation, abbiamo finalmente avuto qualcuno che ci facesse le foto (santo Didier)… Finchè dal nulla non è arrivato un bel temporalone, tanto breve quanto intenso!
L’idea iniziale era quella di tornarcene in taxi infreddoliti in albergo ma quando siamo usciti da central park e ci siamo resi conto di essere sbucati (santo senso dell’orientamento!) sulla FIFTH AVENUE il tutto ci è sembrato un segno del destino e ci siamo rituffati nello shopping, nonostante le maglie zuppe e i piedi scivolosi (oh, le Crocs hanno i buchetti!)!!
quindi ripercorrendo la strada verso l’albergo siamo finiti (per la seconda, terza volta) da MAC, da Abercrombie, nel Disney Store e all’NBA store.
Poi, finalmente in albergo, ma stavolta non ci aspettava cena&ninna ma una cena veloce nel self service luxury sotto casa e poi di nuovo in metro (ARGH, DI NOTTE! ^__^ ), direzione Empire State Building by night (sempre io, paolo e l’obiettivo).
Alle 22 eravamo all’86mo piano, e lo spettacolo lo potete vedere da soli (il freddo però l’ho sentito solo io).
All’una di notte, finalmente, Ninna.
5th DAY
Ultima mezza giornatina a NY: ci concediamo una colazione diversa dal solito e ci lasciamo andare a pancakes con sciroppo e riccioli di burro… Prima e ultima volta, pesantissimi!!!!!!!!
Ultimo giro di regalini da fare, finalmente trovo le Converse da portare al piccolo sfasciapalle di casa, restiamo incantati dal caos di Times Square
e dopo averlo evitato per 4 giorni, alla fine cediamo alla tentazione di fare un giro nel M&M Store, il Paradiso dei golosi
e poi inevitabilmente torniamo in albergo prima di pranzo x caricare le valigie e aspettare il supershuttle con queste facce:
(ed era prima di sapere che il supershuttle sul quale eravamo saliti non era il nostro, non andava al JFK ma ad un altro aeroporto, cose che capitano!)
Questo è tutto da NY….
To the next, the faboulous (and romantic) Las Vegas!
Five… Four… Three… Two… ONE! 3 agosto 2008
<
That’s all! 18 luglio 2008
Ad un mese e un giorno esatti dall’ultimo intervento
ECCOMI QUA!
Alla fine la voglia di fare deve aver trovato la strada per i miei neuroni, perchè per un mese INTERO (e scusate se è poco!) sono tornata sui libri come si deve (anzi, come avrei dovuto fare già da marzo, ma vabbè!) e altrettanto come si deve
SONO UFFICIALMENTE IN VACANZA!… Ma andiamo con ordine: in realtà non è che la forza dio volontà mi sia scesa dal cielo
Anzi
La verità più vera è che se non ci fossero state Alessia e Fede non sarei MAI riuscita a rimanere seduta così tanto su un tavolo conciato più o meno così
Invece ci siamo fatte forza l’un l’altra e abbiamo affrontato un mese di studio itinerante… un pò da me , un pò da Fede e un pò con Ringhio da Alessia. Ovviamente se lo studio mi è riuscito bene, un pò meno bene mi è riuscito restare a dieta
Sob
Certo, non è che la mia dieta di questi mesi passati abbia fruttato poi così tanto, e il gelato (e la pasta, e la cremina del caffè di Federica, e la cucina della mamy di Alessia……) mi ha fatto da antidepressivo (e comunque la sera con le poche forze che mi rimanevano -la volontà l’ho messa tutta sui libri!- sono riuscita anche ad andare in palestra, tanto x bilanciare!)
Comunque mentre il mio studio procedeva più o meno bene (il mio carattere andava dallo "spacchiamo il mondo" al mio solito "machimel’hafattofareeeeeeee" e "voglio fare l’estetista" ) chi ha sofferto questo esame più di me è stato il mio abbandonatissimo Paolo, che ha dovuto cedere alla terrrrbbbbbile realtà che la sua piccola principessa prendesse ADDIRITTURA l’autobus quasi tutti i giorni, ha sopportato di vedermi crollare come una pera cotta sul cuscino, ha sopportato i miei scazzi di cui sopra, se l’è cavata più o meno bene a pranzo da solo e al supermercato a farmi la spesa per la cena. E infine mi ha anche accompagnata all’esame ieri. Quando riuscirò a laurearmi pretenderò una pergamena anche per lui, per tutte le volte che mi ha sopportato, per tutte le volte che mi ha sentito ripetere e per tutti i patemi che gli vengono quando mi siedo davanti ai prof.
Il mio amorino che nonostante tutti i suoi impegni è riuscito a farmi una sorpresa (oddio….l’ho brutalmente scoperta ma è stato dolcissimo ugualmente!)… Ha nascosto i fiori ma ha lasciato lo scontrino in giro per casa.. Io -sotto esame, ma in preda ad una sindrome da colf- stavo dando una pulita e siccome non mi faccio mai un pochino i fatti miei…..gli ho rovinato tutto…..
Comunque, dicevavmo… il mio studio procedeva mentre la mia casa rimaneva nella mani di Paolo… lui si che ha una buona volontà, però non mi sembrava il caso di sfidare la sorte e insegnargli a fare le lavatrici. Quindi diciamo che si sono accumulati un pò di panni nell’ultima settimana
Il mio stendino stamattina – un’altra vittima del mio esame!
Comunque ieri a quest’ora stavo compilando fogli e fogli e fogli pieni di sintesi, e buttarli tutti stamattina è stata una soddisfazione infinitamente goduriosa
Quindi, sono in vacanza, è ufficiale. adesso posso cominciare ad occuparmi di qualcosa di moooolto più serio di un esame di Chimica Farmaceutica I, tzè!
Il nostro viaggiooooooo!!!!! adesso posso spulciarmi per bene tutte le guide e i siti internet che ho solo sbirciato finora!!!!!
</P
Eppppoi siccome oggi è il mio onomastico (o monocruico, come dice il T9) e Paolo mi ama così tanto (ma tanto tanto tanto) sapete dove mi porta stasera???????? … Ebbene, il mio ragazzo mi porta dall’unico uomo che io ho cercato di importunare andandolo a cercare nella sua città sotto un diluvio universale…….. (no…non è ligabue…)
Lorenzo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! (si, lo so, mi ama davvero tanto!)
Come ogni anno la prossima settimana mi farò una cinque giorni nell’afosissima Sulmona per la rassegna "Al caldo da sola col tuo cane" … Non ci posso pensare 😦
Bene, avete assistito finora ad un "brevissimo" aggiornamento sui fatti miei…. Alla prossima!!!!
P.S.: una promessa è una promessa; avevo promesso a Fede una statua nel caso in cui avessi passato l’esame, e precisamente le avevo proposto una scelta tra un sua gigantografia al posto della nave di Cascella o al posto di Ovidddddio. fede, ho provato a parlare col sindaco ma proprio nun se pò (nemmeno di platino)
Qui va bene lo stesso? *__* Grazie di tutto Fede, sei stata grandiosa